Il tema della rilevazione presenze tramite App è relativamente recente, ma da quando è balzato alle cronache ne sentiamo parlare sempre di più.
Le resistenze iniziali legate ai supposti problemi di rispetto della privacy, dovrebbero ormai essere state superate.
Anche il Garante della Privacy infatti, interpellato sul tema, si è espresso in favore, fissando regole chiare e precise per la timbratura presenze da App mobile.
Requisito fondamentale è che il GPS che permette di rilevare da dove venga effettuata la timbratura, non sia sempre attivo, ma messo in funzione dallo stesso dipendente: un’icona sullo schermo dello smartphone segnala che la geolocalizzazione è in uso.
Inoltre l’App non ha accesso ad alcuna informazione personale presente sullo smartphone del dipendente.
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Una soluzione ad ogni problema
Smarcate le questioni legali, abbiamo già parlato di questo strumento innovativo dal punto di vista delle HR che in azienda si occupano di gestione delle presenze, sottolineando tutti i vantaggi dell’utilizzo di una tecnologia come questa: un incredibile risparmio di tempo, significativa riduzione di errori ed incongruenze, dati disponibili real time…
Poi mi sono chiesta: e invece dalla prospettiva di un dipendente cui viene proposto di utilizzare un’App per la rilevazione presenze? Come mi sentirei al suo posto?
Di primo impatto, senza riflettere, la reazione potrebbe essere: perché devo usare un mio device personale per un’attività dell’azienda? E perché devo scaricare l’App occupando spazio sul mio smartphone? Quanto è certo che io non sia sempre localizzata tramite GPS?
Poi mi sono fermata ed ho cercato di ragionarci, non di pancia.
Il primo aspetto su cui mi sono tranquillizzata è quello della localizzazione: quante altre App del mio telefono che ho scaricato per interesse personale probabilmente raccolgono dati su dove mi trovo? Un’infinità!
L’App di rilevazione delle presenze di Peoplelink è probabilmente l’unica sulla quale ho la certezza che non lo sta facendo, come attestato appunto dal Garante della Privacy.
Un altro elemento che mi ha fatto ragionare più positivamente sull’utilizzo di un App per rilevare le presenze al lavoro è la comodità: non devo ricordarmi il badge, non rischio di perderlo.
Il mio timbratore è sempre con me, in tasca.
Funzionale anche, e soprattutto per tutti quei collaboratori che non lavorano in sede, ma che sono spesso sul territorio o in trasferta.
L’App di rilevazione presenze come metodo di controllo?
C’è un terzo aspetto che trovo sia il più interessante: i detrattori dell’innovazione sostengono che sia un ulteriore forma di controllo sul dipendente.
E allora mi sono posta un’altra domanda: io, come collaboratore di un’azienda, se uso un App per timbrare mi sento maggiormente controllato?
E soprattutto, perché questo controllo dovrebbe infastidirmi?
Ora, partendo dal presupposto che è sempre necessario instaurare un buon rapporto di fiducia tra management e dipendenti, se i miei responsabili hanno esigenza di rendicontare le attività del personale ai loro committenti in modo sicuro, l’App di rilevazione presenze fornisce loro uno strumento efficace.
Io, che so di svolgere il mio lavoro coscienziosamente, non ho nessun problema a fornire real-time informazioni sulle mie timbrature.
Anzi, si tratta di uno strumento utile anche per me per dimostrare la mia efficienza ed evitare recriminazioni su presunti ritardi: tutto è certificato e tracciato.
Quindi, dal nostro punto di vista, anche i dipendenti di un’azienda dovrebbero accogliere con entusiasmo l’introduzione di un’App di rilevazione presenze: un sistema ulteriore per verificare se la fiducia tra management e team sia ben riposta.
Per fugare qualsiasi dubbio e per testare il software in analisi, Peoplelink offre una demo gratuita ed il pieno supporto dei propri tecnici qualificati, non dovete far altro che richiedere informazioni o contattarci per risolvere i vostri problemi.