Le buste paga sono documenti prodotti dalle aziende e distribuite ai dipendenti che riassumono elementi di retribuzione nonché le ritenute previdenziali e fiscali di quel determinato periodo.
L’articolazione dell’orario di lavoro per i singoli dipendenti è fondamentale nel settore della rilevazione presenze. E’ considerato orario ordinario di lavoro quello autorizzato dal responsabile dell’azienda e osservato dal dipendente.
La rilevazione presenze per la busta paga, risulta il momento fondamentale, che ne anticipa la corretta elaborazione, in cui vi è la rilevazione delle transazioni in entrata e in uscita del dipendente e l’elaborazione dei dati utili alla generazione delle buste paga (ore lavorate, assenza, straordinari, indennità…).
Raccolte le timbrature, vengono effettuate le compensazioni tra ore di flessibilità positiva e negativa e vengono validati gli eventuali giustificativi di assenza per ferie, permessi, malattia, infortunio al fine di riuscire a restituire un quadro sempre aggiornato della situazione aziendal coen relative presenze, ritardi e assenze.
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Un occhio sempre lì in basso….
A chi non è mai successo?
Tutti a notare ogni qualvolta ci viene presentata la busta paga, quella “casella in basso”, il famigerato netto in busta, per vedere subito quanto si ha preso quel mese.
Ma vengono lette anche le altre voci?
Spesso le altre voci non sono di facile interpretazione, ricondotte a codici di gestionali e poco leggibili.
Ma se scorriamo fino alla parte centrale della busta paga notiamo che sono presenti i dati legati alla retribuzione del lavoratore.
Inoltre, vi sono una serie di voci che ci danno l’idea della prestazione del lavoratore, nel mese di riferimento. Troviamo così tutti i dati che abbiamo ottenuto con la rilevazione presenze mensile, ossia l’indicazione delle ore ordinarie, delle ore straordinarie, se il lavoratore ha prestato attività lavorativa in aggiunta al normale orario di lavoro, ma anche tutta una serie di voci legate alle assenze. Pensiamo a ferie, permessi, malattie, derivanti dall’inserimento dei giustificati sempre in fase di rilevazione presenze e conteggio.
L’ultima parte della busta paga invece è probabilmente, quella di più’ difficile comprensione sia per la quantità di dati riportati, sia perché ricca di conteggi da effettuare per poter calcolare il “netto in busta”.
Solo dopo aver eseguito i calcoli legati all’imponibile fiscale e la relativa imposta lorda, le detrazioni e quindi l’imposta netta, sarò possibile leggere con esattezza la casella che, in fin dei conti più’ interessa: il netto in busta.
Conteggi perfetti, busta paga corretta!
E bene, per ottenere conteggi perfetti in busta paga la ricetta è solo una: una rilevazione presenze accurata e organizzata.
L’esigenza è quindi quella di dotarsi di un sistema che raccoglie in automatico i dati relativi alle presenze dei dipendenti, eventuali timbrature in anticipo o in ritardo in ingresso e di uscita, nonché l’eventuale svolgimento di attività al di fuori dell’orario di lavoro.
Le informazioni sono verificabili in tempo reale e risultano così esatte, complete e sempre aggiornate; questo processo, agevola e semplifica le operazioni di rendicontazione per l’elaborazione delle buste paga.
Infine, con l’export dei dati, si ottiene il doppio vantaggio di azzerare possibili errori di imputazione e ridurre sensibilmente i tempi di elaborazione delle buste paga, con notevole risparmio di costi.
In Peoplelink abbiamo creato una soluzione professionale, il software People@Time, che rappresenta il mezzo ideale per la rilevazione delle presenze, velocizzando tutte le fasi di acquisizione delle presenze e l’invio dei dati per l’elaborazione dei cedolini paga in un’ottica di efficienza e notevole risparmio di costi.
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