Che cos’è la banca ore e per cosa differisce dagli straordinari retribuiti?

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Per chi non ha mai avuto a che fare con la banca ore, questo strumento potrebbe sembrare un mezzo per aggirare il pagamento degli straordinari dei dipendenti, invece la sua funzione primaria è quella di dare vantaggi ai lavoratori dal punto di vista della flessibilità.

Per gestire al meglio l’azienda e dare un beneficio in più ai dipendenti è giusto chiedersi cosa sia la banca ore, chi ne può usufruire e in cosa differisce dalla normale gestione degli straordinari retribuiti.

Nei paragrafi di questo articolo prenderemo in esame questo tema procedendo per punti, così da fare chiarezza su ogni dubbio riguardante la banca ore.

 

Cos’è la banca ore e quale normativa deve seguire?

Se un dipendente fa straordinari e alla fine del mese non trova riconosciuta la rispettiva quota di denaro aggiuntiva nella propria retribuzione non è detto che questo sia un illecito, anzi. Potrebbe essere intervenuta, appunto, la banca ore al posto di una maggiorazione dello stipendio.

Praticamente la banca ore è da vedere come un luogo virtuale in cui sono accantonate le ore di lavoro eccedenti a quelle definite nel contratto di lavoro.

Questo tempo messo da parte può essere trasformato successivamente in permessi, quindi si può dire che si fanno straordinari non per avere una busta paga più corposa, ma per ottenere maggiore tempo da dedicare a se stessi o alla famiglia oppure da sfruttare secondo le proprie necessità.

Non esiste una normativa univoca per la banca ore, ma questo sistema viene definito nel CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) o dai singoli contratti individuali dei lavoratori assunti a tempo indeterminato.

 

Banca ore, busta paga, scadenze dei diritti di utilizzo

Abbiamo detto che ciò che viene inserito nella banca ora non prevede un corrispettivo in denaro che si aggiunge al normale salario mensile, ma non sempre è così: esistono casi particolari in cui le ore accantonate si trasformano in soldi.

Questo avviene quando non si usufruisce dei permessi derivanti da questo sistema entro il termine di scadenza definito nel proprio contratto.

Superato il lasso di tempo utile alla fruizione dei permessi accumulati, le ore non vengono semplicemente cancellate, ma vengono convertite in una remunerazione definita, ancora una volta, nella busta paga. Questo vale anche se dovessero rimanere solo una parte delle ore non godute in forma di riposi compensativi.

Per fare un esempio concreto prendiamo in considerazione il CCNL del settore metalmeccanico. In questo contratto collettivo è scritto che le ore accantonate nella banca ore e non utilizzate entro due anni vengano riconosciute in busta paga con una somma di denaro predefinita.

Quindi, gli straordinari fatti da un dipendente e i permessi devono sempre essere tenuti sotto controllo e gestiti scrupolosamente per non creare incongruenze.

 

Come funziona la banca ore nel lavoro quotidiano?

Nella vita lavorativa di un dipendente il funzionamento della banca ore si basa sulla presenza di un portafoglio virtuale individuale nel quale vengono accumulate tutte le ore fatte oltre quelle pattuite con il datore di lavoro attraverso il contratto di assunzione.

In questo portafoglio devono essere conteggiate tutte le ore di straordinario non tradotte in denaro e anche le ore non utilizzate relative alle ROL (riduzione orario di lavoro) ed alle ex festività. Ovviamente, tutto questo deve essere inserito nel contratto collettivo o in quello individuale sottoscritto dal lavoratore all’atto dell’assunzione.

Il dipendente può semplicemente attingere da questo monte ore i permessi di cui ha bisogno, scalandoli dalla quota totale.

Di solito per usufruire della banca ore il lavoratore è tenuto a dare un preavviso all’azienda, così da non creare problematiche nel normale svolgimento del lavoro programmato, così come avviene anche per le ferie o altri permessi retribuiti.

 

Gestione della banca ore in azienda

Appare evidente che la gestione della banca ore deve essere integrata con l’amministrazione generale dell’azienda.

Chi si occupa delle risorse umane deve sempre avere sotto controllo la forza lavoro a disposizione, quindi, è necessario che monitori anche le richieste di banca ore.

Gestire in modo approssimativo questo aspetto può creare problemi al lavoratore se la banca ora non risulta aggiornata e anche all’azienda, in caso di un’assenza giustificata da tale sistema ma non registrato a dovere.

Gli HR manager, nel loro complesso lavoro quotidiano, devono avere a disposizione sistemi intelligenti per gestire le presenze, le ferie, i permessi di ogni dipendente. Solo attraverso una suite di software evoluti e facili da utilizzare è possibile rendere più efficiente la gestione dei collaboratori e di tutte le variabili riguardanti i loro contratti e i loro compiti in azienda.

La banca ore è un eccellente strumento per rendere più flessibile il lavoro e per aumentare la qualità del lavoro, ma deve essere coordinato con estrema attenzione e adattato alle specifiche necessità dell’impresa.

In alcuni casi le aziende potrebbero pensare che sia più efficiente dal punto di vista gestionale monetizzare gli straordinari, ma quando i contratti collettivi danno la possibilità di usare la banca ore si rende necessario introdurre un metodo efficiente per il suo management.

La banca ore, in realtà, è un grande vantaggio per le imprese soggette a picchi di lavoro, perché le richieste di straordinari fatte ai dipendenti in determinati periodi possono essere successivamente compensante da giorni di riposo in aggiunta a quelli ordinari.

I software gestionali studiati per la gestione delle risorse umane possono essere di grande aiuto alle aziende per quelle attività indispensabili che vengono ripetute decine di volte ogni giorno, ad esempio:

Attraverso l’utilizzo di software e app pensati per migliorare i processi aziendali si migliora anche il rapporto tra amministrazione e dipendenti.

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