La salute è un bene prezioso. Che si tratti di una semplice influenza, una frattura oppure qualcosa di più grave, la legge italiana tutela i lavoratori permettendo loro di richiedere un’indennità di malattia con cui potersi assentare da lavoro, riposare e recuperare uno stato psicofisico ottimale.
L’indennità di malattia è dunque uno strumento che interviene nei periodi di malattia del dipendente in sostituzione allo stipendio; è bene precisare che il dipendente non percepisce lo stipendio durante il periodo di malattia, ma un’indennità sostitutiva erogata dall’INPS, o dall’azienda, o da entrambe.
Questa è, appunto, definita indennità di malattia ed è riconosciuta dall’INPS quando il lavoratore è vittima di un evento morboso che non gli consente, temporaneamente, di svolgere le normali attività lavorative.
Contenuti dell'articolo:
Chi paga la malattia?
Per capire come viene retribuito il dipendente bisogna chiedersi “chi paga i primi 3 giorni di malattia e i successivi?”
Nei primi 3 giorni di malattia l’indennità è corrisposta dal datore di lavoro, in seguito, dal 4° al 120° giorno il danaro arriva dall’INPS.
Tuttavia, lo stipendio durante la malattia può non corrisponde al 100% della retribuzione prevista per il lavoratore, ma varia a seconda della tipologia di professione, della tipologia di malattia contratta e specificata dal certificato medico e dagli accordi del CCNL di appartenenza o da accordi interni all’azienda. Ecco perché durante la malattia lo stipendio percepito potrebbe essere più basso.
A quanto ammonta l’indennità di malattia?
L’ammontare dell’indennità può variare in base al CCNL o in base ad accordi aziendali interni.
Come già detto, i primi 3 giorni di solito sono a totale carico dell’azienda, mentre per il periodo successivo, in linea di massima, si prendono in considerazione i seguenti parametri:
- Primi 20 giorni di malattia (successivi al terzo) = 50% della retribuzione media giornaliera.
- Successivi giorni di malattia o nei casi di ricaduta fino al 180° giorno = 66,6% della retribuzione media giornaliera.
L’indennità di malattia può essere ridotta in casi specifici. In particolare, la riduzione è pari ai due quinti durante i periodi di ricovero se il soggetto non ha familiari a carico, mentre è di due terzi nei casi di disoccupazione o sospensione dal rapporto di lavoro.
Un caso particolare è quello che coinvolge i dipendenti del settore pubblico, per i quali l’INPS paga un’indennità dell’80% per tutta la durata della malattia.
Altre distinzioni sono fatte per coloro che sono iscritti alla Gestione Separata e per i lavoratori marittimi. Le due categorie hanno regole distinte e specifiche che sono descritte nei dettagli sul sito internet dell’INPS alla voce “Malattia”.
Inoltre, in base agli accordi aziendali, non è raro che nei giorni successivi al terzo sia la propria azienda a corrispondere la percentuale mancante per arrivare al 100% dello stipendio.
Come richiedere giorni malattia?
La richiesta di malattia, negli ultimi anni, è stata digitalizzata ed ha permesso di ridurre notevolmente i tempi e le modalità di richiesta/consegna.
La comunicazione di malattia al datore di lavoro e all’INPS può essere fatta in due modi:
- Fare una visita dal proprio medico, il quale rilascerà il certificato di malattia e provvederà a trasmetterlo telematicamente all’INPS, che si occuperà di avvisare il datore di lavoro.
- Se la trasmissione telematica non è possibile il lavoratore deve richiedere copia cartacea e inviarla alla sede territoriale INPS e al datore di lavoro, questo deve avvenire entro due giorni dal rilascio del certificato, pena la perdita di un giorno d’indennità per ogni giorno di ritardo.
Quindi, continua ad essere indispensabile il certificato medico di malattia per il lavoro, ma la procedura più snella semplifica la vita al lavoratore e anche all’azienda, soprattutto quando essa deve gestire un alto numero di dipendenti.
Chi ha diritto all’indennità di malattia a carico dell’INPS?
Come è chiaramente indicato dall’INPS, le persone che possono avvalersi dell’indennità di malattia sono:
- Gli operai del settore industria
- I dipendenti del settore terziario/servizi
- I lavoratori dell’agricoltura
- Gli apprendisti
- I disoccupati
- I lavoratori sospesi dal lavoro
- Chi lavora nel settore spettacolo
- I marittimi
- I lavoratori iscritti alla gestione separata (art. 2 comma 26 della legge 335/95)
Non tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto alla retribuzione durante la malattia, infatti l’INPS esclude da questo servizio le colf, le badanti e, in generale, i collaboratori familiari, ma anche i portieri, i lavoratori autonomi, i dirigenti, i quadri del settore industria e agricoltura.
Un lavoratore può avvalersi dell’indennità di malattia INPS anche se lavora all’estero, ma le procedure in questo caso dipendono dal luogo in cui si trova. Per i Paesi della Comunità Europea esistono regolamenti che vengono applicati per tutelare il lavoratore, mentre se la malattia insorge laddove non esistono accordi diretti con lo Stato Italiano bisogna rivolgersi tempestivamente al Consolato.
Periodo massimo di malattia
Il periodo di malattia per cui l’INPS prevede un contributo non è infinito, ma ha una scadenza oltre la quale non viene più concessa alcuna retribuzione al lavoratore.
Il primo fattore che determina la durata massima della retribuzione della malattia è la tipologia del contratto.
Per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato sono consentiti un massimo di giorni 180 complessivi in un anno solare.
Per i lavoratori con contratto a tempo determinato, fermo restando il periodo massimo di 180 giorni che non può essere superato, l’indennità di malattia viene corrisposta per un numero di giornate pari a quelle lavorate negli ultimi 12 mesi precedenti la malattia.
Se il lavoratore, nei 12 mesi precedenti, non potesse far valere periodi superiori a 30 giorni, l’indennità è concessa per un periodo massimo di 30 giorni nell’anno solare.
Condizioni leggermente diverse sono applicate ai lavoratori del settore agricolo, agli apprendisti ed ai lavoratori iscritti alla gestione separata.
L’aiuto di Peoplelink per la gestione dei giorni di malattia
Peoplelink promuove le buone pratiche aziendali sulla comunicazione e l’organizzazione affinché situazioni poco piacevoli come periodi di malattia, anche prolungati, non diventino un problema per l’azienda e i suoi dipendenti. La suite di software sviluppati da Peoplelink per la rilevazione delle presenze punta a rendere più rapide e sicure le comunicazioni aziendali, la pianificazione delle attività e dei turni e la gestione delle commesse, così da avere sempre tutto sotto controllo.
Avvalendosi dei software Peoplelink si semplificano le procedure e si facilita anche la gestione dei giorni di malattia.