Non sempre un posto di lavoro è per sempre. Questo gioco di parole non vuole evidenziare solo la diffusione dei contratti a tempo determinato e delle collaborazioni che non prevedono un posto lavorativo duraturo, ma riguarda anche coloro che decidono di interrompere i rapporti con l’azienda che li ha assunti.
I motivi per cui si arriva alle dimissioni volontarie sono molti e spesso di carattere personale, ma in ogni caso bisogna comunicare correttamente la volontà di lasciare il posto di lavoro.
Vediamo nel dettaglio quali procedure bisogna seguire per rispettare la legge e non causare problemi a sé stessi e all’azienda per cui si è lavorato per un periodo più o meno lungo.
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Cosa sono le dimissioni volontarie
Quando un dipendente decide di propria spontanea la volontà di interrompere il rapporto con l’azienda che lo ha contrattualizzato si può parlare di dimissioni volontarie. Naturalmente, per recedere dal contratto bisogna seguire passaggi burocratici predeterminati che non lasciano scampo a equivoci.
Tecnicamente questo è definito “atto recettizio” e per avvalersi di tale diritto il lavoratore non è obbligato a dare spiegazioni al titolare. La cosa importante è far arrivare la comunicazione delle dimissioni nei modi e nei tempi idonei al datore di lavoro, anche se quest’ultimo non può opporsi alla scelta dell’ormai ex dipendente.
Per semplificare le procedure dal 2016 questa comunicazione è digitale e transita su canali istituzionali, proprio come descritto nel seguente paragrafo.
INPS, dimissioni, legge di riferimento
La maggioranza dei lavoratori lo sanno, ma è comunque giusto sottolineare che non è possibile lasciare un’azienda con cui si ha un contratto semplicemente parlando al datore di lavoro e sparendo senza un congruo preavviso.
Oggi si deve seguire la procedura di dimissioni telematica che si sostituisce alla più tradizionale lettera di dimissioni.
Nella pagina dedicata alle dimissioni volontarie del sito INPS si legge che:
“Dal 12 marzo 2016 il lavoratore deve comunicare le proprie dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto lavorativo attraverso una nuova procedura online, introdotta dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151, disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’iniziativa ha l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle “dimissioni in bianco” che penalizza in particolare alcune categorie di lavoratrici e lavoratori”.
Da prendere in considerazione è l’articolo 26 della sopracitata legge, quello dedicato proprio alle “dimissioni volontarie e risoluzione consensuale”, in cui è esplicitamente detto che l’unico metodo attuabile per smettere volontariamente di essere dipendete di un’azienda è quello di compilare i moduli presenti su www.lavoro.gov.it.
Procedura dimissioni vs dimissioni in bianco
La lotta contro il fenomeno delle dimissioni in bianco è il principale motivo per cui è stato codificato un processo univoco e tracciabile con cui terminare il proprio rapporto lavorativo da dipendente.
Le dimissioni in bianco sono quella disdicevole pratica in cui un datore di lavoro obbliga la persona che sta assumendo a firmare il documento con cui si dimette lasciando, però, in bianco la data sul foglio, così da poterlo usare per allontanare il dipendente in qualsiasi momento.
Abbandonando la lettera di dimissioni cartacea per adottare il metodo online ha significato interrompere questa modalità che andava soprattutto a colpire le donne e le categorie più deboli dei lavoratori.
Fatta questa precisazione, andiamo a vedere come dimettersi seguendo tutte le norme del caso.
Come dare le dimissioni
Il servizio online ideato per comunicare le dimissioni al datore di lavoro è a disposizione di tutti i dipendenti, senza particolari distinzioni di sesso o ruolo aziendale.
Tutta la procedura ruota attorno all’INPS e può essere svolta in due modalità:
- Autonomamente
- Tramite un soggetto abilitato
La persona che vuole smettere di lavorare per un’azienda con cui ha un contratto in essere può andare sul sito dedicato e compilare autonomamente il form dal quale viene generata la comunicazione completa che viene inviata automaticamente al datore di lavoro.
Per procedere senza l’assistenza dei soggetti abilitati, è necessario avere lo SPID. Per conoscere le modalità di rilascio del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è possibile visitare il sito dell’AgID.
Quindi, come già sottolineato, l’INPS ha un ruolo centrale nella procedura per la comunicazione delle dimissioni, anche iniziando questo percorso burocratico attraverso i portali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Se il dipendente teme di fare errori può sempre rivolgersi a quelli che vengono definiti soggetti abilitati, ovvero:
- Sedi territoriali dell’ispettorato nazionale del lavoro
- Consulenti del lavoro
- Patronati
- Commissioni di certificazione
- Organizzazioni sindacali
- Enti bilaterali
Il lavoratore può demandare a uno di questi enti l’attività di compilazione dei moduli online per le sue dimissioni, ma deve comunque fornire tutte le informazioni utili a svolgere i passaggi necessari.
Informazioni per dimissioni INPS
La prima cosa da avere ben chiara è la data d’inizio del rapporto di lavoro. Questo perché c’è qualche differenza nel tipo di informazioni necessarie per la procedura di dimissioni secondo se il dipendente è stato assunto prima o dopo il 2008.
Per comunicare le dimissioni di un lavoratore assunto prima del 2008 bisogna essere in possesso di informazioni riguardanti il datore di lavoro e il rapporto di lavoro, ad esempio: denominazione dell’aziende, codice fiscale, tipo di contratto.
Se, invece, l’assunzione è avvenuta dopo il 2008 tutto è ancora più semplice perché parte dei dati sono già note.
È fondamentale in entrambi i casi indicare l’indirizzo e-mail o PEC dell’azienda e la data in cui si è cessato il rapporto lavorativo, più precisamente si deve indicare il giorno successivo all’ultimo lavorato.
Nei sette giorni successivi all’invio delle dimissioni al datore di lavoro è possibile revocarle.
Dimissioni lavorative da gestire in azienda, ma non solo
La digitalizzazione sta portando notevoli vantaggi ai lavoratori e a coloro che amministrano tutte le attività che ruotano intorno alla gestione HR dei dei propri collaboratori. Le dimissioni online sono sicuramente una semplificazione in questo senso.
In un’azienda, però, sono tantissimi i processi che devono essere gestiti, monitorati, attivati per fare in modo che il lavoro fluisca perfettamente e che i diritti di tutti siano rispettati.
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